L’alimentazione elettrica è il tallone di Achille dell’astrofotografia
Strano vero !!!! e perché mai????
Premessa, i migliori risultati si ottengono nei luoghi con basso inquinamento luminoso, luoghi lontani dai centri abitati, privi di abitazioni e illuminazione stradale.
La strumentazione utilizzata per una sessione di astrofotografia è varia più o meno ingombrante costosa o meno, di fatto hanno in comune la necessità di essere alimentate.
ahimè necessitano di una presa elettrica dove poter collegare tutta la strumentazione.
Concordo con il fatto che è possibile effettuare una sessione di astrofotografia con la semplice macchina fotografica e un astroinseguitore fornita di 4 batterie.
Il problema è che il nemico delle batterie è il freddo che riduce la capacità effettiva accorciando il tempo disponibile.
Fortunato l’astrofotografo che possiede un terreno/villetta lontano dai centri abitati e dall’inquinamento luminoso, dove poter collegare gli strumenti o semplicemente il carica batteria della macchina fotografica all’alimentazione elettrica.
Il problema è che la fotocamera funziona a batteria e quindi dovrai interrompere la sessione per effettuare il cambio. Astrofotografo per questo problema c’è più di una soluzione.
La prima, il fai da te…. sei una persona capace con basi in elettronica possiedi una batteria esaurita e decidi di modificarla. Estrai la batteria e ti costruisci un circuito elettronico che ti fornisca un alimentazione illimitata con l’ausilio di un alimentatore. Non sempre realizzabile e funzionale.
Può succedere che la fotocamera rilevi un malfunzionamento perché il circuito non è adeguatamente alimentato o particolare e per questo motivo non si accenda.
Io ho avuto fortuna con la mia Canon EOS 1100D e batteria LP-E10, tutt’oggi funzionante.
La seconda, acquistarla già fatta e disponibile per vari modelli e marche
Entrambe le scelte possono funzionare sia con alimentazione elettrica che con l’ausilio dell’alimentazione fornita tramite la presa accendisigari dell’autoveicolo.
Ti chiederai il perché dell’accendisigari!!!
Bene astrofotografo, se decidi di spostarti in luoghi con basso inquinamento luminoso, lontano dai centri abitati, privi di abitazioni e illuminazione stradale non avrai a disposizione una presa elettrica dove poter collegare la strumentazione.
Se possiedi un astroinseguitore e una fotocamera poco ti importa, farai una sessione di astrofotografia con interruzioni a secondo della durata delle batterie.
Ma ci sono astrofotografi attrezzatissimi che per loro sfortuna non possono risolvere con 4 pile stilo, sono dipendenti dalla presa elettrica o con mezzi di fortuna.
Mezzi di fortuna!!!!!
Si mezzi di fortuna,
Segui il ragionamento, ogni dispositivo per funzionare ha bisogno di un alimentazione che ha delle caratteristiche i Volt e gli Ampere.
In questo caso particolare a noi interessano i valori Output VCC tensione in corrente continua dato che la VAC tensione in corrente alternata è assente.
Creiamo dei gruppi di dispositivi che funzionano tramite un alimentatore collegato alla rete elettrica raggruppati per tensione
esempio tutti i dispositivi a 12 Volt VCC , quelli a 19 Volt VCC solitamente un notebook, 5 Volt VCC etc… escludiamo i dispositivi che per funzionare utilizzano l’alimentazione di un altro dispositivo per esempio una webcam che utilizza la porta USB del PC per alimentarsi e trasmettere dati.
Adesso per ogni gruppo sommiamo quel valore che solitamente precede la A oppure mA cioè l’unità di misura chiamata Ampere
per esempio la montatura equatoriale EQM-35 PRO ha bisogno di 12 Volt e 3 A per funzionare, la Canon EOS1100D utilizzando l’alimentazione esterna ha bisogno di 12 Volt e 1 A.
Dunque 3 + 1 = 4 A , per utilizzare una sola fonte di energia per alimentare entrambi deve avere le seguenti caratteristiche 12 Volt 4 A .
Il mio notebook è alimentato a 19 Volt 3,16 A , lo scalda obbiettivo a 5 Volt 900 mA.
e la 19 Volt????
Dato che i dispositivi a 12 Volt sono in superiorità numerica deduciamo che bisogna utilizzare una fonte di energia a 12 Volt e che possiamo alimentare il notebook a 19 Volt con un adattatore di tensione che trasformi la 12 Volt a 19 Volt 3.42 A.
A questo punto abbiamo 3 dispositivi a 12 Volt.
Dunque 3 + 1 + 3,42 = 7,42 A, per utilizzare una sola fonte di energia esso deve possedere le seguenti caratteristiche 12 Volt 7,42 A
e di una fonte di energia da 5 Volt e 0,900 A .
Per utilizzare una sola fonte di alimentazione per entrambe le tensioni esso deve poter erogare una corrente da 7,42 + 0,900 = 8,32 A, ipotizzando una sessione di Astrofotografia da 8 ore servirebbe 8 x 8,32 = 66,56 Ah , aggiungiamo per sicurezza a causa della caduta di prestazione per il freddo pari a 1/3 del totale 22,19 Ah, totale circa 88 Ah, cioè una batteria per auto da 12 Volt e 90 Ah.
Dunque possedendo una batteria per auto da 12 Volt e 90 Ah possiamo alimentare tutto.
e la 5 Volt????
In commercio esistono delle prese per auto con due o più porte USB da 5 Volt per poter alimentare i dispositivi, in questo caso a noi serve per alimentare una fascia scalda obbiettivo.
Sul web ci sono progetti similari per l’astrofotografia, ma adesso tu astrofotografo hai consapevolezza su cosa fare per progettare il tuo secondo le tue esigenze.
Ti servirà:
Una batteria per auto adeguata
Una valigia che lo trasporti
Delle prese per accendisigaro
Una presa con porte USB
E dei fusibili per proteggere le prese in caso di sovraccarico o corto circuito
26/03/2020
